venerdì 8 ottobre 2010

I revisori dei conti


Partiamo dal principio che le opinioni di tutti devono essere rispettate. Giuste o sbagliate che siano, le idee di ogni persona hanno diritto di esistere e di essere ascoltate. Ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa. Sempre, in ogni caso. Anche se le cose che pensa e dice sono in contrasto con i nostri pensieri e con quanto sosteniamo e diciamo noi. E' la libertà e non c'è cosa più importante al mondo se non proprio questa. Il fatto, però, è che delle volte è proprio difficile dover ascoltare le idee di certa gente.

E' il caso delle teorie revisioniste e negazioniste dell'Olocausto. Che esista gente che non crede allo sterminio sistematico degli ebrei attuato durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera del regime nazista è già di per sè una cosa abbastanza dura da sopportare, ma è ancora peggio se a sostenere queste tesi sono degli intellettuali. Gente che ha letto, che ha studiato e che, peggio ancora, è in una posizione tale da dover far studiare gli altri. Parlo, in particolare del professore di Scienze Politiche all'Università di Teramo, Claudio Moffa. In una lezione tenuta tra l'altro davanti alle telecamere, il docente non ha esitato a presentare teorie e idee (di altri, certo) che negavano la Shoah.

Ostinarsi a negare l'eccidio di milioni di persone è come uccidere di nuovo queste stesse vittime e non avere rispetto per chi ha vissuto quei momenti e con tanta sofferenza è riuscito a sopravvivere. Non avere simpatia per Israele può essere lecito. Ritenere sbagliata la politica israeliana nei confronti della Palestina altrettanto. Ma che per farlo bisogna elogiare Ahmadinejad o sostenere che l'Olocausto è un'invenzione sionista mi pare quanto mai sbagliato. Sostenerlo in un'aula universitaria lo è ancora di più. Il fatto che il rettore abbia subito dichiarato che verranno presi dei provvedimenti nei confronti di Moffa è un sollievo. Non si tratta di "nuova inquisizione", ma più semplicemente di buon senso. Un buon senso che, se messo da parte troppo a lungo e da troppa gente, potrebbe portare prima o poi a commettere gli stessi errori. Se è questo che vogliamo fidiamoci pure di questi "revisori dei conti". Se invece vogliamo che il passato ci serva da lezione, faremmo meglio a non sottovalutare questi personaggi e a non farci ingannare. Come farlo? Non dimenticando cosa è successo ad Chelmno, Belżec, Sobibór, Treblinka, Auschwitz, Buchenwald, Bergen-Belsen, Dachau, Mauthausen-Gusen, Sachsenhausen, Mittelbau-Dora, Varsavia, Kraków-Plaszów, Ravensbrück, Jasenovac.

Nessun commento:

Posta un commento