lunedì 27 settembre 2010

Bossi, i porci e la trota


L'ennesima sparata di Bossi ha monopolizzato le prime pagine dei giornali, le aperture dei telegiornali, praticamente l'attenzione di tutti. Ovviamente il dibattito politico (come se non ci fossero cose più importanti a cui pensare, ma è sempre meglio che parlare ancora di case a Montecarlo) è stato subito incentrato sulla questione. E' stato quasi commovente vedere gli uomini del Pdl e i finiani da una parte, Veltroni e Bersani dall'altra attestarsi sulle stesse posizioni di condanna per le parole del leader della Lega. L'attacco a Roma e ai romani è giunto al termine di una serata tra camice verdi a Lazzate ed è stato provocato dall'ipotesi che il futuro Gran Premio di Roma di Formula1 potrebbe segnare la fine dello storico Gp di Monza. Da qui l'invito a correrlo (il Gp di Roma) con le bighe e soprattutto la frecciata nei confronti del Senato (di cui dovrebbe ricordarsi di far parte) e dei romani. "Spqr? Io dico Sono porci questi romani!"

Ora, l'ho già scritto che si tratta di una sparata e che Bossi ne ha fatte e ne farà ancora tante. La mia preoccupazione, invece, è rivolta a quel povero cristo che gli stava seduto accanto e rideva tutto beato. Spero ci sia qualcuno che glielo spieghi a Renzo che quella detta dal padre è una cazzata e il vero significato di Spqr è "Senatus Populusque Romanus". Non è detto che lo capisca e se vogliamo dirla tutta non ci aspettiamo nemmeno che lo faccia. E' solo per stare con la coscienza a posto.

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